
L’aumento dei prezzi potrebbe bloccare i lavori incentivati con il Superbonus
Rincari materie prime, compensazione anche per i lavori privati
Il meccanismo di compensazione per i lavori pubblici prevede la rilevazione degli aumenti da parte del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, l’utilizzo delle somme derivanti da ribassi d’asta, dai residui di altre opere o accantonate per imprevisti e l’istituzione di un Fondo da 100 milioni di euro.
Secondo l’on. Mazzetti, la compensazione deve essere estesa ai lavori privati per sostenere l’edilizia, composta da molte aziende medio-piccole che “con le poche risorse a disposizione, faticano a sopportare questi rialzi continuativi e vistosi nei prezzi”. All’intrvento dovrebbe poi seguire “una fase di monitoraggio e di adeguamento progressivo: bisognerà, infatti, valutare l’effetto e l’impatto delle compensazioni sui nuovi contratti”.
Caro materiali e Superbonus
Puntare l’attenzione sui cantieri privati significa mettere al riparo i lavori incentivati con il Superbonus. Il Governo punta su questa misura non solo per la ripresa economica, ma anche per raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica degli edifici esistenti.
Dopo una serie di interventi normativi e aver inserito il Superbonus tra le strategie di rilancio del PNRR, la misura può contare su un orizzonte temporale più ampio, ma il rincaro delle materie prime potrebbe far lievitare i costi per la realizzazione dei lavori, scoraggiando committenti e imprese.
Un rischio che è già stato prospettato in una serie di interrogazioni parlamentari, cui il viceministro per lo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin, ha risposto lo scorso 24 giugno sottolineando l’esigenza di una strategia europea per rendere più sicura la catena degli approvvigionamenti di materie prime.
Rincari materie prime, la strategia UE
Pichetto Fratin ha spiegato che l’Unione Europea sta mappando i prodotti per i quali ha una dipendenza da Paesi terzi con l’obiettivo di creare una catena del valore europea. Un possibile strumento per realizzarla è rappresentato dal progetto IPCEI sui semiconduttori.
Nella sua risposta, Pichetto Fratin ha illustrato che prezzi dell’acciaio e di altri materiali non ferrosi, come il rame, sono aumentati non solo per il rapporto tra domanda e offerta del prodotto, ma soprattutto per la presenza di misure di salvaguardia che impongono l’applicazione di dazi, su cui gli Stati europei dovranno confrontarsi.
A livello europeo, Pichetto Fratin ha inoltre ricordato il “piano d’azione sulle materie prime critiche”, che la Commissione europea ha presentato il 3 settembre 2020, assieme alla nuova lista di “materie prime critiche” e l’alleanza per le materie prime (raw material alliance) lanciata dalla Commissione per stimolare gli Stati membri ad incoraggiare l’economia circolare, aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti e materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.